Valle dell'Orfento (PE) - Tasting Abruzzo

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Valle dell'Orfento (PE)

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La Valle dell’Orfento è una Riserva Naturale dello Stato situata in Abruzzo nel versante nord-occidentale della Maiella; essa si estende su una superficie di 2606 ettari ricadenti nel territorio del Comune di Caramanico Terme (PE).
La sua istituzione risale al 1971 e, successivamente, altre aree adiacenti sono state poste sotto tutela sull’esempio della Valle dell’Orfento; complessivamente esse coprono, con un corpo unico, una superficie di oltre 10.000 ettari che costituisce il cuore del Parco Nazionale della Majella e la sua parte di maggior valenza naturalistica.
Nel 1977 la Riserva è stata inclusa nella “rete europea di riserve biogenetiche” a dimostrazione delle peculiarità in essa custodite.
L’Orfento costituisce un’eccezione tra le valli del massiccio per l’abbondanza delle sue acque il cui lavoro millenario ha tagliato in più punti la roccia in profondissime forre dove scorre il fiume, praticamente inaccessibile, tra abbondanti piante tipiche degli ambienti umidi.
L’escursione altitudinale tra la parte più bassa della valle e quella più alta è molto forte: si va infatti dai circa 500 m. di quota nei pressi di Caramanico, sino ai 2676 m. di Monte Focalone. Ciò, unitamente ad altri fattori, come ad esempio i frequenti cambiamenti di esposizione, crea una grande varietà di habitat con una notevole ricchezza di specie rare o uniche di flora e fauna.
La complessa storia geologica di questo massiccio è perfettamente leggibile sulle imponenti bancate rocciose frequentemente emergenti o dal fitto del bosco o dagli aridi prati basali o dai ghiaioni scoscesi delle vette più alte.
Conchiglie di molluschi lamellibranchi e gasteropodi, gusci di piccoli organismi unicellulari (nummuliti), depositatisi durante milioni di anni sui fondali marini nell’Era Secondaria e Terziaria, hanno lentamente costruito gli enormi spessori di roccia calcarea che, per tale motivo, viene definita organogena.
Poi sotto grandiose spinte orogenetiche, questi emersero dal fondo marino innalzandosi per migliaia di metri a formare il paesaggio attuale ampiamente modellato da successivi eventi bio-climatici.
A testimonianza di questi eventi le tracce fossili di quegli organismi marini, molti dei quali non più esistenti, si evidenziano frequentemente sulle superfici rocciose mantenendo,a volte, l’identica posizione di quando erano in vita.
La complessità ambientale della Valle dell’Orfento si esprime attraverso il gran numero di specie vegetali e animali che popolano la Riserva; molte di queste specie, eredità di una storia naturale millenaria, sono una peculiarità del Massiccio della Maiella: si tratta dei così detti endemismi, a volte presenti in maniera esclusiva e puntiforme, a volte diffusi con areali che rivelano la loro origine prevalentemente orientale e nordica.
Come in tutti i massicci la vegetazione è stratificata lungo le pendici montuose secondo fasce bio-climatiche che soddisfano le esigenze ecologiche delle specie insediate.
La valle è ricoperta, per circa metà della sua superficie da fitti boschi che spesso nascondono importanti testimonianze della storia d’Abruzzo.
Grazie alla discreta rete di sentieri che la percorrono è possibile raggiungere i resti degli antichi eremi dove soggiornò con numerosi seguaci il Papa del “Gran rifiuto”, Celestino V (Pietro da Morrone).
Analogamente, attraversando i pascoli delle zone più basse, derivati dal disboscamento degli antichi querceti, si incontrano le capanne in pietra dalla caratteristica forma a trullo e i punti di sosta dei pastori transumati.
Il visitatore si muove nell’ambito di un territorio protetto e quindi deve rispettare una serie di regole:
■ essere autorizzato alla visita, mediante un permesso rilasciato dal Posto Fisso Forestale di Caramanico Terme - PE (c/o il Centro Visite sito in via del Vivaio n.3, tel. 085-922084) indicando l’itinerario che si intende seguire e il numero di persone che l’effettueranno;
■ non abbandonare i sentieri, anche per la pericolosità dovuta al terreno accidentato;
■ non raccogliere fiori, funghi o qualsiasi altro reperto;
■ non arrecare disturbo di qualsiasi tipo alla fauna presente;
■ non abbandonare rifiuti, è buona norma riporli nello zaino fino al paese;
■ non accendere fuochi e non produrre scintille;
■ non arrecare danno alle infrastrutture esistenti (tavoli, cartelli in legno, rifugi, ecc.), né ad altre opere di carattere storico (eremi, chiese, pietre incise dai pastori, ecc.) scrivendo, ad esempio, i propri nomi con arnesi o vernici;
■ non pernottare in tenda;
■ non è consentito portare cani al seguito;
■ non si possono percorrere i sentieri con mezzi a motore e biciclette.
Si ricorda infine che siamo in ambiente montano ed è quindi consigliabile, anche per i sentieri facili, essere muniti di scarpe e abbigliamento adatti.

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