Cascate del Verde (CH) - Tasting Abruzzo

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Cascate del Verde (CH)

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Le Cascate del Verde sono una riserva naturale che vale la pena di visitare almeno una volta nella vita. Potrete vedere in prima persona le Cascate Naturali più alte d’Italia che vengono formate da un triplice salto che misura 200 metri.
Ammirate nella loro forma e nella loro bellezza queste incredibili cascate durante tutto l’arco dell’anno. Ovviamente desideriamo ricordarvi che la portata dell’acqua varia a seconda delle stagioni. Visitare Cascate del Verde vi permetterà di godere di un incantevole bellezze e della tranquillità di una fantastica natura selvaggio offerta dalla regione Abruzzo.
Questo itinerario naturalistico è consigliato a tutte le persone che amano le esperienze uniche e che vogliono avere la possibilità di gustare innumerevoli prodotti tipici regionali. Inoltre ammirare l’incantevole Cascata del Verde che regala stupore, armonia e romantici a chiunque ammiri tutto il territorio.
La fauna Cascate del Verde è caratterizzata da diverse specie di insetti acquatici come tricotteri, plecotteri e efemerotteri. Non mancherà nemmeno la possibilità di vedere da vicino il merlo acquaiolo e la ballerina gialla, uccelli particolarmente sensibili all’inquinamento delle acque.
Il gambero di fiume è molto popolare e al suo fianco, parzialmente legate all’acqua ecco gli anfibi, le rane verdi e la rata italiana e rettili piuttosto rari riscontrati nelle aree circostanti delle scate. Grazie alla ricca vegetazione lungo il Rio Verde e i boschi circostanti si è creato l’habitat naturale per mammiferi rari come la puzzola e il gatto selvatico. La grande valenza ambientale e la sua integrità complessiva sono ulteriormente rafforzate da un dato storico di eccezionale interesse: il famoso zoologo Achille Costa, nel 1845, riferisce di aver ricevuto la pelle di un individuo femmina di lince "catturata in Borrello, Distretto di Lanciano".
Infine a vostra disposizione troverete diversi servizi come l’affitto di Mountain Bike, collegamento a internet veloce, biblioteca, aula universitaria di lettura, aura espositiva, aula multimediale, organizzazione di convegni, educazione ambientale in bicicletta e visite guidate in bicicletta.
Storia di Borrello (dove sono le cascate)
Il Capostipite dei Borrello fu Odorisio I, Conte di Valva. Era sceso i Italia dalla Francia al seguito del nipote di Carlo Magno, Ugo di Provenza (o di Arles) incoronato Re d'Italia a Pavia nel 926 d.C.
I suoi discendenti, ricordati come "i Figli di Borrello", riuscirono a crearsi un vero Regno, più vasto dell'attuale Diocesi di Trivento: "La terra Burrellensis o Burrellasca". Fu indipendente non soltanto dal Ducato di Benevento, ma anche dai Normanni (Vichinghi) che occuparono il Sud dal 1030 al 1200.
I Figli di Borrello li combatterono aspramente. Si accanirono, di conseguenza, sia sul piano politico che militare, contro tutti gli amici e gli alleati dei Normanni. Fossero questi Imperatori, Re, Papi, Principi o Abati di famose Abazie come quella di San Vincenzo al Volturno che i Borrello incendiarono e distrussero, così come avevano già fatto i Saraceni nell'88a d.C.
Fu da Civitas Burrelli che partirono molte delle loro spedizioni per le conquiste oltre il Sangro ed oltre l'Aventino.
Qui a Borrello avevano un loro fortilizio. Esiste ancora a forma di piccolo Castello con le mura a scarpa, sopravissuto a numerose vicissitudini. E' sede del Municipio dal 1924. Fino a quell'anno aveva ancora il ponte levatoio (chiamato nelle antiche carte: "Ponte alzatora")
Dopo i Normanni seguirono gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi, gli Spagnoli, gli Austriaci, i Francesi, i Borboni. Il fortilizio fu il riferimento di un'infinità di Baroni: dai Cortinaccio a Filippo di Fiandra, dal d'Alveto ai Caldora, dal d'Alagno all' Arcamone, dai Colonna ai De Bernardo, dal De Thinis ai Melucci, ai Ciampelli, a Guiso Solanes, dal Marchese Benedetti ai Caracciolo ed ai Mascitelli di Atessa. Civitas Burrielli fu anche vassalla della Città di Lanciano per concessione di Ladislao di Durazzo nel 1391.
Durante l'ultimo conflitto mondiale Borrello fu raso al suolo dai Guastatori Tedeschi nel novembre 1943.
Risorto più bello di prima, è dotato di quanto è necessario alla vita moderna, compresi ampi giardini pubblici, ottimi impianti sportivi, belle e numerose fontane, una confortevole Casa di Riposo per anziani ed un Albergo - Ristorante (Le Cascate del Verde) che si distingue: per la cortese ospitalità; per la cucina dei cuochi della Val di Sangro, famosi in tutto il mondo, e per l'incomparabile scenario naturale che lo circonda.
E' arricchito infatti, da una veduta straordinaria che spazia dalla Sella di Agnone (IS) alla Majella Orientale.
La Scomparsa della vecchia società contadina non ha impoverito il paese degli antichi sapori georgici. Borrello si fa notare anche, per una consistente agricoltura e per una notevole pastorizia.

Come raggiungerci:
Borrello è vicinissima a strade di collegamento veloce, ai monti più alti dell'Appennino ma a meno di un'ora dal mare e dalle bellissime spiagge dell'Adriatico.
Roccaraso, Castel di Sangro, l'Aremogna e gli impianti sciistici migliori del centro sud Italia sono a poco più di mezz'ora di auto.
In poco più di un'ora invece, è possibile raggiungere il Parco Nazionale d'Abruzzo, Pescasserroli e Villetta Barrea.
Roma dista solo 220 Km, Napoli 160; in un'ora e trenta si può raggiungere l'Aeroporto Internazionale di Pescara.
IN AUTO
Con l'autostrada A14 Bologna - Bari: usciti a Val di Sangro si prosegue lungo la superstrada fondovalle Sangro in direzione Castel di Sangro fino all'uscita per Quadri da cui si raggiunge Borrello.  
Da Napoli con l'autostrada Roma - Napoli fino a Caianello o San Vittore si passa per Venafro, Isernia e Castel di Sangro e qui con la fondovalle Sangro fino all' uscita di Sant'Angelo del Pesco si arriva a Borrello.     
Da Roma con l'autostrada A25 Roma-Pescara uscendo a Sulmona e proseguendo fino a Castel di Sangro per poi percorrere la stessa fondovalle.
IN TRENO
Si può visitare la Riserva in treno con la linea Pescara - Lanciano - Castel di Sangro della Ferrovia Sangritana fermandosi alla stazione di Lanciano e proseguendo con autobus di linea.

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