Alba Fucens (AQ) - Tasting Abruzzo

Vai ai contenuti

Menu principale:

Alba Fucens (AQ)

Turismo > Luoghi e Borghi > Provincia di L'Aquila

Per aprire il collegamento bisogna avere installato Google Earth (link per scaricarlo)

Alba Fucens è un sito archeologico italico, nata come colonia di diritto latino, che occupava una posizione elevata (situata a quasi 1000 m s.l.m.) ai piedi del Monte Velino, a 7 km circa a nord di Avezzano.
Com'è noto "alba" deriva da una comune radice indoeuropea che significa "altura", ma anche "bianco". Secondo l'Olstenio il nome deriverebbe "dal campo all'intorno, sparso e pieno di sassi bianchi", e altri studiosi concordarono con tale ipotesi. Oggi invece, sulla base anche delle fonti storiche, si è convinti che il nome derivi da quello di Alba Longa, metropoli latina. I coloni di Alba Fucens erano detti Albensi, mentre Albani erano quelli della madre patria, come dichiarano in maniera esplicita le fonti.
Fu fondata da Roma come colonia di diritto latino nel 304 a.C., o secondo altre fonti nel 303 a.C., nel territorio degli Equi, a ridosso di quello occupato dai Marsi, in una posizione strategica. Si sviluppava su una collina appena a nord della via Tiburtina Valeria, arteria che probabilmente fu prolungata oltre Tibur in questo stesso periodo. Inizialmente fu popolata da 6.000 coloni che edificarono, negli anni immediatamente successivi al proprio stanziamento, una prima cinta muraria. Costoro dovettero difendersi dagli attacchi degli Equi, che non potendo tollerare la presenza di una cittadella fortificata latina sul proprio territorio, tentarono, senza successo, di espugnarla.
Durante la Seconda guerra punica Alba inizialmente rimase fedele e, nel 211 a.C., inviò un contingente di 2.000 uomini per soccorrere Roma verso cui si stava dirigendo Annibale, ma in seguito, assieme ad altre undici colonie (Ardea, Nepete, Sutrium, Carseoli, Sora, Suessa, Circeii, Setia, Cales, Narnia, Interamna) rifiutò di fornire ulteriori aiuti e fu punita.
Si trasformò successivamente in un posto dove confinare importanti prigionieri di stato, come Siface re di Numidia, Perseo re di Macedonia, Bituito, re degli Arverni. Grazie alla propria ubicazione, la città fu sempre considerata strategicamente importante, soprattutto durante le guerre civili. Per tale ragione fu attaccata dagli alleati durante la Guerra sociale, ma rimase fedele a Roma.
Nella lotta fra Silla e Mario, la città prese le parti di quest'ultimo. Al termine del conflitto, Silla, per punirla e nel contempo soddisfare le richieste di uno dei suoi luogotenti, Metello Pio, distribuì ai veterani di quest'ultimo parte delle territorio di Alba Fucens. Coinvolta nel conflitto fra Cesare e Pompeo, ospitò una guarnigione di sei coorti agli ordini di Domizio Enobarbo, del bando pompeiano, poi arresesi alle legioni del conquistatore delle Gallie.
La sua prosperità, nel periodo imperiale, è testimoniata dalle iscrizioni trovate. Fra queste ne segnaliamo una di particolare importanza relativa al destino del vicino alveo del Fucino, emerso a seguito del primo prosciugamento del lago effettuato nel I secolo per volontà dall'imperatore Claudio. Alba Fucens è menzionata per l'ultima volta da Procopio di Cesarea che ci tramanda come, nel 537, venisse occupata dai bizantini durante la guerra gotica.
Nel secondo dopoguerra furono intrapresi per la prima volta scavi sistematici per approfondire le conoscenze storiche e culturali sulla città. Vennero effettuati a partire dal 1949 da un gruppo di lavoro dell'Università di Lovanio guidata da Fernand De Visscher, seguita dal Centro belga di ricerche archeologiche in Italia diretto da Jozef Mertens.
La città, situata fra i 949 e i 990 m s.l.m. è racchiusa entro una cinta muraria lunga circa 2,9 km conservatasi in gran parte fino ai giorni nostri. Le pareti esterne, sono costruite con massi poligonali perfettamente incastonati fra di loro e le superfici sono lisciate. Si segnala la presenza di una sola torre e di due bastioni a protezione di tre delle quattro porte principali. Su uno di tali bastioni sono presenti simboli fallici che dovevano servire ad allontanare le forze malefiche. Sul lato settentrionale era stata approntata, per una lunghezza di circa 140 metri, una triplice linea difensiva eretta in epoche diverse. La più antica fu probabilmente edificata dai primi coloni anche se c'è chi sostiene che potrebbe essere anteriore all'arrivo dei conquistatori romani. La città si iniziò a sviluppare all'interno della cinta muraria nel III secolo a.C. e raggiunse la sua massima espansione in età imperiale. La struttura viaria urbana, ancor oggi chiaramente identificabile, era basata sull'incrocio degli assi stradari principali, tipico di altre città di fondazione latina.
Nel centro dell'abitato era situato il forum, (142 m di lunghezza per 43,50 di larghezza) su cui si affacciavano i più rappresentativi edifici pubblici cittadini: la basilica, dove si trattavano gli affari e si amministrava la giustizia, edificata con ogni probabilità fra la fine del II secolo a.C. e i primi decenni del secolo successivo; il macellum o mercato, della stessa epoca e, contigue ad esso, le terme, costruite in età tardo-repubblicana, ma ampliate in epoca imperiale. Queste ultime erano decorate con preziosi mosaici raffiguranti scene e soggetti marini. Ad Alba Fucens era presente anche un anfiteatro e numerose case appartenenti al patriziato locale, fra cui una villa nota come Domus che, secondo un'ipotesi suggestiva, non corroborata da fonti, dovette essere di proprietà di del Prefetto del Pretorio Quinto Nevio Sutorio Macrone, vissuto durante il regno dell'imperatore Tiberio.
Numerosi erano anche gli edifici religiosi sia nel centro urbano (Tempio di Iside, Sacrario di Ercole, ecc.) che sulla collina situata all'estremità occidentale dell'abitato. Quest'ultima era occupata da alcuni luoghi di culto, fra cui un tempio dedicato ad Apollo, trasformato in chiesa cristiana e ampiamente ristrutturato in età medievale, noto come la chiesa di San Pietro che contiene antiche colonne ed alcuni mosaici di fine fattura cosmatesca. È l'unica chiesa monastica in Abruzzo in cui la navata centrale è separata da quelle laterali da antiche colonne.
Di epoca moderna è invece la collegiata di S. Nicola, nel villaggio di Albe, costruita con ogni probabilità utilizzando materiali provenienti dal sito archeologico limitrofo.
Per raggiungerci:
Si può raggiungere Alba Fucens percorrendo l'autostrada A24-A25 direzione Pescara, se si passa da Roma o L'Aquila, se si proviene da Pescara invece basterà percorrere la A25 direzione Roma.
Le uscite ai caselli di ambedue i percorsi avverranno presso Avezzano o Magliano dei Marsi.
Una volta usciti dall'autostrada, sarà facile inquadrare la collina di Alba isolata nell'angolo Nord-Est della pianura del Fucino.
Per poter accedere al paese contrariamente a quando succedeva in passato, dove la Tiburtina Valeria che univa Alba Fucens a Roma risaliva la collina direttamente da Ovest, oggi bisogna spostarsi sul lato Nord-Orientale della collina, percorrendo la "Strada Panoramica" sino all'incrocio <Massa d'albe-Forme-Avezzano-Alba Fucens> nei pressi della località Arci, identificabile dalla presenza dei resti dell'acquedotto romano. A questo punto imboccando la strada che risale la collina, sulla sinistra per chi arriva da Avezzano sulla destra per chi arriva da Magliano dei Marsi, si entrerà al paese attraverso l'antica porta di Massa.

Torna ai contenuti | Torna al menu 2015-10-30 11:43:56