Caramanico Terme (PE) - Tasting Abruzzo

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Caramanico Terme (PE)

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ll territorio di Caramanico ha rivelato segni di una presenza umana plurimillenaria e lo studio di siti archeologici di grande interesse, luoghi di culto, oggetti, testimonianze funerarie, santuari rurali oggi ancora in parte conservati ci consente di ripercorrerne la storia.
Fino alla fine del VI secolo tuttavia l´intera area era caratterizzata da diversi, piccoli, nuclei abitati, tra i quali emerse Caramanico.
Studiosi e ricercatori hanno tentato di stabilire quando e perché questo si sia verificato, sulla base di ricerche di diversa ispirazione.
La più convincente tra le ipotesi finora elaborate fa risalire l´origine di Caramanico all´alto medioevo (VII secolo), in piena dominazione longobarda, e sembra trovare conferma nei documenti, nell´impianto urbanistico del nucleo antico ed anche in studi etimologici. Caramanico sarebbe stata fondata dal duca longobardo Teodolapio, figlio di Faroaldo, a sua volta duca di Spoleto. Era un insediamento militare organizzato secondo uno schema tipico longobardo, che prevedeva l´affitto di proprietà da parte del sovrano ai soldati, i quali le utilizzavano per il proprio sostentamento ed in cambio le difendevano da attacchi nemici. Il termine "Caramanico", la cui origine etimologica è ancora oggi argomento di studi e ricerche, deriverebbe dalla voce longobarda "harimann" (insediamento, distretto). Anche la pianta dell´abitato originario riflette la sua origine difensiva: arroccata su un crinale naturalmente difeso dalle valli dei fiumi Orta ed Orfento, con l´intero abitato protetto da case-mura, torri, porte di accesso e da un castello posto alla sua sommità, la cittadella era inaccessibile.
La sua collocazione geografica rivestiva inoltre un importante ruolo strategico rispetto alla vallata dell´Orta. Per coloro che provenivano dalla via Tiburtina-Valeria-Claudia quest´ultima costituiva infatti una via di accesso a Napoli, che poteva essere agevolmente controllata da Caramanico grazie anche ad un collegamento a vista con i castelli di Tocco - a valle - e di Rocca Caramanico - a monte -. Nei secoli successivi Caramanico seguì l´evoluzione del sistema feudale. Appartenne a diverse famiglie; con i d´Aquino sviluppò il rapporto più lungo, ma ricordiamo anche i Colonna, i Gonzaga, i Carafa. Rimase sempre compresa entro i confini del Regno di Napoli, fino all´Unità d´Italia. Nel 1806 fu dichiarata Comune autonomo e, a seguito del Plebiscito (1860), annessa al Regno d´Italia.
Di notevole rilevanza sociale fu in quel periodo il fenomeno del brigantaggio, reazione popolare all´Unità, fomentata dai Borboni e dalla Chiesa, che in Caramanico ebbe un centro propulsore i cui effetti si sarebbero estesi per un decennio a tutta la Majella.
Nel ´900 il paese subisce effetti non diversi da quelli del resto d´Italia per ciò che concerne le due guerre mondiali, mentre avvia lo sviluppo dell´industria termale, tanto da diventare ufficialmente "Caramanico Terme" nel 1960.
La presenza di acque curative nel suo territorio è documentata a partire dal XVI secolo, ma è nell´ ´800 che vengono compiute le prime analisi scientifiche e si evidenzia una prima distinzione tra l´acqua solfurea e quella diuretica del "Pisciarello". All´utilizzo delle due acque per scopo terapeutico si giunge già dai primi del ´900, e dopo una fase di alterne gestioni lo Stabilimento termale e l´annesso Albergo vengono definitivamente ceduti dal Comune ad una Società privata, insieme ai diritti di sfruttamento di ambedue le acque. Da allora la gestione di queste preziose ricchezze naturali non ha subito mutamenti, mentre ad essa si è affiancata una notevole crescita in termini turistici, economici ed urbanistici. Quasi tutto il nuovo abitato e le principali attività del paese si sono sviluppati intorno alle strutture termali, ma le accresciute esigenze della comunità hanno apportato cambiamenti anche nel centro storico: qui si è assistito purtroppo, in qualche caso, ad interventi che hanno snaturato le caratteristiche dell´abitato di un tempo. Accanto al turismo termale un ulteriore motivo di attrazione si va imponendo infine da qualche anno, con uno sviluppo quasi esponenziale: è il turismo naturalistico legato ai grandi valori ambientali dell´intera area, che rappresenta uno degli scrigni più preziosi del Parco Nazionale della Majella.

Le tradizioni popolari

Il territorio ha sorprendentemente conservato un patrimonio di cultura popolare autentico, tuttora profondamente sentito e radicato.
Le briose rappresentazioni delle tentazioni di Sant´Antonio Abate ad opera del diavolo, arcaica forma di teatro popolare itinerante, aprono in gennaio, in tutti i centri della vallata uno straordinario calendario rituale, che trova uno dei momenti più intensi poco più tardi, nei riti della Settimana Santa quando confraternite, incappucciati e penitenti scalzi, allestiscono ovunque le cerimonie del grande lutto per la morte del Cristo.
Con l´estate arrivano i pellegrinaggi nelle chiese campestri o agli eremi di montagna, le sfilate con doni, spesso alimentari, offerti ai santi protettori, i fuochi di ringraziamento che illuminano le notti.
Altre bizzarre ed insolite manifestazioni (la "corsa degli zingari" a piedi nudi su un colle, la grottesca processione in onore di San Martino auspice di fertilità e fedeltà coniugale) concludono il ciclo annuale di appuntamenti che scandiscono la vita della vallata, in cui cultura e territorio non hanno mai cessato di dialogare.
Un patrimonio intatto. Per un benessere autentico...
Terme
Il termalismo abruzzese vanta una lunga tradizione che inizia già da tempi antichissimi.
Nel caso di Caramanico Terme, le origini si fanno risalire al 1576, quando Padre Serafino Razzi nel suo diario scriveva di una sorgente detta della “Zolfanina” di cui “bevendo, i rognosi tante mattine guariscono”.
Ma da questa data dovranno passare molti anni prima che qualcuno si interessi nuovamente di termalismo.
I primi documenti che ci permettono di ricostruire la storia di questo maestoso complesso termale risalgono al 1836, anno in cui nacque un rudimentale complesso termale, il cui fabbricato è esistito fino a pochi anni fa, nei pressi della sorgente delle acque solfuree.
Nel corso degli anni successivi l’acqua solfurea cominciò ad acquisire notorietà, tanto da indurre il comune del paese ad una serie di opere per migliorarne la fruibilità.
Tra le varie iniziative vi fu quella che diede il via ad una prima esperienza imprenditoriale per gestire questa preziosa risorsa, per cui si affittò lo stabilimento originario a persone che ne curavano la semplice gestione.
Ma ben presto ci si rese conto di come fosse necessaria la costruzione di una struttura meglio attrezzata per lo sfruttamento delle acque.
Fu così che nei primi anni del Novecento iniziarono i lavori, ad opera di una ditta di costruzioni lombarda, per la nascita dello stabilimento termale, ad oggi ancora esistente.
Il 4 Agosto del 1901 fu inaugurato ed aperto al pubblico lo stabilimento termale “La Salute”, che in quel periodo era di proprietà dell’amministrazione comunale di Caramanico.
Negli anni successivi, le varie amministrazioni comunali non riuscirono a far fronte alle notevoli spese, causate soprattutto dagli eventi bellici delle due Guerre Mondiali. Questi avvenimenti produssero infatti danni considerevoli alla struttura termale, che necessitò di importanti lavori di ristrutturazione.
Fu così che il Comune di Caramanico decise di vendere il complesso e destinare agli eventuali compratori la concessione per lo sfruttamento delle acque termali. La concessione delle acque fu accordata e la struttura termale fu acquistata dalla società denominata “Nuove Terme di Caramanico”.
A partire dal 1945 il complesso termale “La Salute” e il “Grand Hotel Maiella”, struttura ricettiva annessa allo stabilimento, entrarono a far parte del mondo curativo e turistico, dando al paese di Caramanico una grande notorietà non solo in ambito regionale ma anche e soprattutto a livello nazionale.
Da allora le terme hanno proseguito il loro cammino con ulteriori ampliamenti e ristrutturazioni, rinnovando i propri servizi sia alberghieri che termali, e sviluppando nuove terapie per una vasta gamma di indicazioni terapeutiche.
Grazie a queste iniziative, nel corso degli anni è stato possibile costruire l’immagine di una struttura sanitaria capace di offrire, oltre alle tradizionali terapie termali, strumenti all’avanguardia.
Ed è in quest’ottica che è stato realizzato un Centro di Riabilitazione Respiratoria e un rinnovato Reparto Pediatrico, supportati da un esperto e professionale staff medico.

Torna ai contenuti | Torna al menu 2015-10-30 11:43:56